Raccolta plasma, battuta d'arresto nel mese di giugno
Si interrompe bruscamente il trend positivo che durava da febbraio. Tuttavia, sul lungo periodo, i numeri sono migliori rispetto al 2020
Dopo quattro mesi consecutivi con il segno positivo, la raccolta plasma registra una battuta d'arresto. È quanto emerge dal report del Centro nazionale sangue che, per giugno, indica un -10,1% rispetto a un anno fa: 69.350 sono stati i chili raccolti, meno anche di maggio.
L'onda lunga positiva che ha caratterizzato gli ultimi mesi, tuttavia, continua a sentirsi facendo un raffronto con i primi sei mesi del 2020: nell'anno in corso, il dato complessivo si mantiene positivo, con un +3,8% che conferma quanto il sistema abbia risposto più che prontamente dopo la fase complicata della pandemia. In vista delle vacanze estive, che per molti sono già iniziate, è però necessario non sottovalutare il dato di giugno: nelle scorse settimane si è più volte dibattuto, e molte associazioni di pazienti ne sono state portavoci, della crescente preoccupazione per l'approvvigionamento di farmaci plasmaderivati. La stessa AVIS Nazionale, con la sua campagna, ha ribadito l'importanza della "doppia" donazione, sia di sangue che di plasma: perché quando in ballo ci sono la salute e le terapie per migliaia di pazienti non è possibile scegliere.
Friuli Venezia Giulia, Marche, Valle d'Aosta ed Emilia Romagna sono le prime regioni italiane per quantità di plasma raccolto in rapporto alla popolazione.