Volontario italiano ucciso in Messico, il cordoglio di AVIS
Michele Colosio, 42enne bresciano, è stato ucciso in strada a colpi di pistola a Cristobal de Las Casas. Ancora ignote le cause dell’agguato, il presidente Briola: «Un atto vile nei confronti di chi voleva solo fare del bene»
È stato freddato a colpi di pistola mentre stava andando a fare la spesa. Al momento sono queste le informazioni sommarie relative all’agguato che è costato la vita a Michele Colosio, 42enne bresciano, ucciso la scorsa notte in Messico a Cristobal de Las Casas, nella regione del Chiapas.
L'uomo, ex tecnico di Radiologia degli Spedali Civili e residente nel Paese centroamericano da circa 10 anni, era impegnato in progetti di volontariato e cooperazione. La ricostruzione della dinamica è ancora in corso, in base a quanto riportano fonti italiane e messicane. Tra le ipotesi al momento al vaglio delle autorità ci sarebbe anche un possibile conflitto tra le azioni di volontariato di Colosio e altri interessi dell’area in cui operava. Secondo alcuni giornali locali, inoltre, gli spari potrebbero essere partiti da una motocicletta in corsa.
«Quando una giovane vita viene spezzata con questa violenza è sempre una tragedia inestimabile – commenta il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola – in particolare quando a cadere è una persona che, da sempre, dedicava il suo impegno e la sua passione a fare del bene al prossimo. Speriamo venga fatta luce quanto prima su questo atto criminale perché chi dedica la sua vita a donare speranza e opportunità agli altri non può morire in questo modo. Tutta AVIS e le persone che ne fanno parte si unisce al cordoglio della famiglia di Michele».