Insediato il nuovo comitato tecnico-sanitario del Ministero della Salute
Si è tenuta ieri a Roma la seduta d’insediamento del nuovo Comitato tecnico-sanitario del Ministero della Salute, istituito con decreto del Presidente della Repubblica (del 28 marzo 2013, n. 44) sul riordino degli organi collegiali e altri organismi operanti presso il Ministero.
Tredici le sezioni che compongono il Comitato, tra cui quella tecnica per il sistema trasfusionale, che comprende il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giuliano Grazzini, otto rappresentanti delle strutture di coordinamento intraregionale e interregionale designati dalla Conferenza Stato-Regioni, due rappresentanti delle società scientifiche di medicina trasfusionale (SIDEM e SIMTI), due rappresentanti delle associazioni di emopatici e politrasfusi e quattro rappresentanti delle associazioni e federazioni di donatori di sangue.
Tra questi, il vice-presidente vicario di AVIS Nazionale, Alberto Argentoni, che commenta così la sua nomina: «La legislazione italiana riconosce al volontariato del sangue un ruolo fondamentale non solo nella promozione del dono, ma anche nelle attività di pianificazione e programmazione. Questa è una peculiarità del nostro sistema, che dimostra l’attenzione delle istituzioni nei confronti della nostra attività e del grande ruolo che il non profit ricopre in questo ambito.
Attraverso questo incarico AVIS avrà l’opportunità di partecipare a importanti processi decisionali su tematiche di stretta attualità come la sicurezza e la qualità del sangue. Saremo, inoltre, chiamati a esprimere pareri sull’organizzazione del sistema trasfusionale, con particolare riferimento al Piano sangue e plasma nazionale, alla definizione di linee guida, al monitoraggio delle attività, alla promozione della donazione e della ricerca e alla produzione di farmaci plasma derivati.
Anche in questa sede, obiettivo primario del nostro impegno sarà quello di difendere la centralità del dono volontario, non retribuito, periodico, associativo e responsabile, con la consapevolezza di rappresentare oltre 1.300.000 soci che con il loro gesto garantiscono ogni anno oltre il 70% del sangue degli emocomponenti raccolti nel nostro Paese».