Gestire le emergenze e saper aiutare: i giovani ne hanno parlato con un gioco

Gestire le emergenze e saper aiutare: i giovani ne hanno parlato con un gioco     Non sono passate inosservate le t shirt gialle con lo slogan «Ogni aiuto è importante. L’importante è saper aiutare» indossate dai ragazzi della Consulta Giovani nella serata del 4 ottobre, in centro di Pistoia, impegnati nella prima simulazione ufficiale di “Be Presilient!” progetto che si concentra, in chiave ludico-educativa, sull’incontro tra il volontario formato e il cittadino. L’appuntamento, previsto per le 21.30 davanti la chiesa di San Giovanni Fuorcivitas è stato posticipato di un’oretta a causa del tempo incerto. Ma quest’ultimo, volgendo poi al meglio ha permesso agli organizzatori di cimentarsi con il progetto. In via Cavour ha fatto quindi capolino il camper di Avis ed è stato allestito un punto informativo al quale i volontari hanno invitato i passanti ad informarsi sui rischi del proprio territorio e scoprire assieme semplici gesti che possono salvare la vita durante una emergenza. Come ad esempio quello di non intasare le linee telefoniche con comunicazioni non urgenti, chiamando direttamente amici e parenti  della protezione civile, che durante le ore di emergenza sono presumibilmente impegnati negli aiuti. Ad incuriosire molti passanti, la possibilità per loro di gareggiare, in coppia o in gruppo, ad alcuni dei giochi realizzati per il progetto. Uno di questi, ribattezzato “quiz pong”, versione analcolica del ben noto “beer pong”, aveva come obiettivo quello di centrare i bicchieri dell’avversario con una pallina. La squadra o la persona che realizzava il centro doveva rispondere correttamente ad una domanda se voleva vedersi attribuito un punteggio di vantaggio sull’avversario. Sul tavolino accanto, altri passanti si sono cimentati con le tessere del memory. Anche in questo caso, la ricerca delle coppie di immagini, identificative di alcuni comportamenti che è opportuno o meno seguire in casi di emergenza, era accompagnata dalle puntuale spiegazione egli operatori. C’era poi un sorta di taboo itinerante portato dai volontari per le vie del centro. Quest’ultimo gioco prevedeva che il cosiddetto suggeritore cercasse di far indovinare una parola all’altro giocatore senza utilizzare specifici termini. Ancora una volta l’insegnamento contenuto nel gioco veniva approfondito dai volontari. Al termine dei giochi i partecipanti hanno ricevuto un vademecum con le linee guida apprese durante la serata. Parlando di rischi non è mancata una corretta e puntuale informazione sulla donazione di sangue periodica, che rappresenta la miglior garanzia di affidabilità e sicurezza per i riceventi, in qualsiasi contesto. Infatti, solo la donazione regolare consente di programmare e rispondere prontamente alle emergenze. Nel corso della serata, in molti hanno aderito alla proposta dei volontari, che hanno così mostrato come sia possibile fare formazione e divertirsi al contempo.   La palla ora passa ai territori, alle sedi Avis ed ai partner del progetto che dovranno attivarsi per coinvolgere la comunità di riferimento.   Dennis Cova