Contributi economici per enti non profit
D: Nel nostro comune opera una comunità di accoglienza per bambini da 0 a 10 anni (inviati dai Servizi Sociali di altri Comuni e dai Tribunali) gestita da una Cooperativa Sociale. Questa Cooperativa ci chiede un contributo ''una tantum'' per sopperire alle spese (gas, luce ,vitto) in quanto gli enti pubblici preposti pagano con molto ritardo. Come dobbiamo comportarci? possiamo contribuire con una piccola somma (max 300/400 euro), tenuto conto che all'Art. 3 (Attività) comma ( j) del nostro Stuto Comunale c'è scritto: "Svolge attività di beneficienza a favore di soggetti svantaggiati e/o di enti che attuino interventi a favore di tali soggetti"?
R: È vero che lo statuto di Avis prevede fra le attività possibili la partecipazione a iniziative di solidarietà promosse da altri soggetti. Il problema può eventualmente nascere dalla genesi delle risorse economiche utilizzate. Se, infatti, la sede Comunale utilizza per il sostegno a queste iniziative fondi ricevuti a titolo di erogazione liberale, sui quali il donatore non abbia posto particolari vincoli di destinazione, a mio avviso la Comunale può liberamente utilizzare tali fondi nel modo ritenuto più idoneo. Se invece si utilizzasse parte dei contributi derivanti da convenzioni con le strutture sanitarie, potrebbe essere contestato il fatto che tali risorse vengono utilizzate per finalità non inerenti alla promozione del dono e della raccolta del sangue. Da questo punto di vista, si spiega allora l'indicazione che il sostegno di Avis ad una attività di solidarietà trovi adeguato rilievo, in quanto in questo modo si potrebbe sostenere che anche con la partecipazione ad una specifica attività di solidarietà, Avis fa conoscere e diffonde la propria attività principale.
Risposta a cura del Tesoriere di AVISNazionale, GiorgioDulio.