Ambasciatori di Avis, il progetto per i giovani a Verbania

La sede Comunale, da qualche anno, ha avviato un’iniziativa con le scuole superiori del territorio. La presidente Simona Sassi: «Ragazze e ragazzi hanno capito quanto bello e importante sia diventare donatori»

Uno dei problemi con cui, storicamente, ci si trova a dover fare i conti è la lentezza del cosiddetto “ricambio generazionale”. Sempre meno giovani che si avvicinano al mondo del volontariato e, nella fattispecie, alla donazione di sangue ed emocomponenti. Andatelo a dire all’Avis Comunale di Verbania, però, e vedrete che le risposte che otterrete vi faranno cambiare idea.

 

Dal 2018, infatti, è stato avviato il progetto degli “Ambasciatori di Avis”, l’iniziativa che coinvolge gli studenti delle scuole superiori del territorio: «Noi da sempre organizziamo incontri negli istituti per promuovere la donazione – racconta la presidente dell’Avis Comunale, Simona Sassi – e, proprio in virtù dell’interesse che ragazze e ragazzi manifestavano in quelle occasioni, abbiamo fondato tre gruppi Avis Giovani in ciascuna delle scuole che ci sono qui in città. Abbiamo individuato delle figure che facessero da responsabili di ciascun gruppo, gli Ambasciatori appunto, e che potessero fare da tramite tra la nostra associazione e gli altri studenti». L’attività che devono gestire questi speciali ambasciatori è tanto semplice, quanto efficace: diffondere con il giusto linguaggio e la metodologia più efficace, il messaggio di solidarietà e di impegno civico che è racchiuso all’interno di questo gesto etico e non remunerato. Un successo che ha portato alla realizzazione di una vera e propria Accademia. Ma come funziona? 

 

Simona SassiLa presidente dell'Avis Comunale di Verbania, Simona Sassi

«Noi organizzavamo degli incontri di circa un’ora e mezza nelle scuole, ma i ragazzi ci chiedevano ancora più informazioni in particolare sotto il profilo medico-scientifico. Ecco perché l’idea di fondare un’Accademia – prosegue – un percorso formativo e assolutamente gratuito che permettesse agli studenti di seguire corsi di approfondimento che, una volta registrati sul libretto da presentare agli insegnanti in fase di scrutinio, fornissero loro crediti formativi. Una sorta di “alternanza scuola-lavoro” insomma». Il primo corso, del 2018, è stato portato avanti dal direttore del centro trasfusionale di Verbaniaha permesso ai giovani di conoscere tutto il percorso del sangue: un progetto che, via via, grazie al passaparola nelle scuole, ha riscosso sempre maggiore successo. In particolare grazie alle “Settimane Avis”, occasioni nel corso delle quali «gli Ambasciatori fornivano informazioni ai compagni di classe raccogliendo, al contempo, le richieste di chi come loro voleva iniziare a donare il sangue», prosegue Sassi. E sono i numeri a confermare l’efficacia di questa iniziativa, visto che, come ricorda la presidente, «circa il 65% di chi frequenta l’ultimo anno delle nostre scuole superiori è diventato donatore».

 

Sassi sa quanto sia importante la formazione e non è un caso che, da poco, abbia completato lei stessa il percorso con la Scuola Nazionale di formazione AVIS in collaborazione con la Fondazione Campus: «Partecipare per me è stato fondamentale non solo sotto il profilo associativo, ma anche personale – spiega – ed è per questo che, già a partire dal prossimo anno, vorrei poter candidare qualche giovane della nostra sede per far sì che anche loro si formino sotto questo aspetto. Un progetto molto costruttivo sia nello scambio costante con gli altri studenti che con i docenti stessi».

 

Ma non finisce qui. Nonostante la pandemia, a Verbania le iniziative sono andate avanti anche nel corso del 2020, con incontri tra giovani e medici specialisti per approfondire le ripercussioni psicologiche dell’isolamento. E poi la “Rete delle Associazioni”, creata nel mese di febbraio, con la quale l’Avis Comunale porta avanti iniziative socio-sanitarie in collaborazione con altre realtà del volontariato locali: «Questo modo di operare in gruppo è per noi un volano importantissimo – conclude – perché non solo diventiamo un pilastro per il nostro territorio, ma accresciamo la credibilità e la stima verso il mondo avisino da parte delle istituzioni e della popolazione».